"Negli anni sessanta mancò completamente a Ponza una direzione dell'amministrazione comunale capace di programmare, per quanto era di sua competenza, un sano e ordinato sviluppo turistico; così come mancarono la capacità e la volontà politica di aprire con lo stato italiano una sorta di 'vertenza' per ottenere - anche a parziale indennizzo dei danni subiti a causa del domicilio coatto e del confino - il finanziamento delle opere pubbliche assolutamente necessarie per tutelare il diritto alla vita di una comunità civile in condizioni così particolari come quelle isolane."Silverio Corvisieri: All'isola di Ponza -
Regno Borbonico e Italia nella storia di un'isola
Il mare Libreria Internazionale, Roma - 1985
pag. 345
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