venerdì 13 marzo 2009

il linguaggio della terra e delle radici

"I nonluoghi sono tanto le istallazioni necessarie per la circolazione accelerata delle persone e dei beni (strade a scorrimento veloce, svincoli, aeroporti) quanto i mezzi di trasporto stessi o i grandi centri commerciali o, ancora, i campi profughi dove sono parcheggiati i rifugiati del pianeta. Viviamo, infatti, un'epoca paradossale anche sotto questo aspetto. Nel momento stesso in cui l'unità dello spazio terrestre diviene pensabile e in cui si rafforzano le grandi reti multinazionali, si amplifica anche il clamore dei particolarismi, di coloro che vogliono restare soli «a casa loro» o di coloro che vogliono ritrovare una patria, come se il conservatorismo degli uni e il messianesimo degli altri fossero condannati a parlare lo stesso linguaggio: quello della terra e delle radici."

Marc Augé: Nonluoghi - Introduzione a una antropologia della surmodernità
Elèuthera editrice, Milano - 1993
traduzione di Dominique Rolland
pag. 36

catalogazione: libro appena prestatomi dal Roscietto
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