sabato 28 giugno 2008

il mondo è la mia ostrica

"La stessa meticolosità con la quale il gatto tiene sotto controllo il proprio territorio viene riservata a ciò che sta fuori. I gatti passano ore alla finestra in un apparente stato di catalessi visiva; se scorgono qualcosa si scuotono, come se avessero un repentino risveglio, allungano il collo e prendono un'espressione stupita o orripilata, quando non cattivissima. Se seguiamo la direzione del loro sguardo, il più delle volte ci accorgeremo che non c'è nulla di particolare: forse un'ombra, una foglia secca, un uccello di passaggio, di certo qualcosa di assolutamente irrilevante nel peso dell'Universo; come quei giochi di osservazione per tenere in esercizio la memoria visiva in cui bisogna trovare i «ventidue minutissimi particolari» per cui differiscono le vignette. Per il gatto non è un gioco: è un modo di sospendere il tempo ed evidenziare lo spazio, mettersene al centro e contemplarlo. O tenerlo d'occhio, in caso di gatti particolarmente svegli... In ogni caso, la capacità di raccogliersi e riflettere determina in importante progresso: lo spazio osservato non è più un confine di qualcosa, ma mondo a sé, e come tale non più terra delimitata ma terra da scoprire."

I. Sibaldi, L. De Tomasi, S. Daniele: Gattoterapia
Salani editore, Milano - 2005

pag. 44


catalogazione: una delle librerie in ingresso

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