sabato 14 giugno 2008

bibliomane del 1300

"REGOLE PER PRESTARE I MIEI LIBRI AGLI STUDENTI

È sempre stato difficile con l'aiuto delle leggi far accettare agli uomini i confini dell'onestà senza che l'astuzia dei nuovi venuti non cercasse di sopraffare i termini già esistenti e di infrangere le regole con l'impudenza della libertà. Per questo motivo, dopo essermi accortamente consigliato, ho deciso come voglio che siano dati in prestito e utilizzati i miei libri, a vantaggio di chi studia.

Anzitutto, per spirito di carità, concedo e dono tutti i miei libri uno per uno: ho già preparato un catalogo speciale per la comunità degli studenti dell'aula N di Oxford; e lo faccio in suffragio perpetuo a favore della mia anima e di quella dei miei genitori[...]

Ordino che i miei libri vengano dati per servire al progresso degli studi in prestito temporaneo, a tutti gli studenti e maestri della città, siano essi regolari o secolari, nel modo che spiego subito e che è il seguente.

Il maestro a capo della detta aula deve scegliere cinque studenti che si tratterranno in essa e ai quali è affidata la custodia di tutti i libri; quando vi sono tre dei cinque custodi e mai di meno, allora essi possono prestare uno o più libri, ma solo in consultazione o per studiarli, non voglio che mai nessun libro esca dalle mura del collegio per essere copiato o trascritto.

Dunque, quando uno studente, sia esso secolare o religioso
li reputo infatti alla pari per quanto riguarda questo beneficiochiede in prestito un libro, i custodi devono sempre accertarsi che ve ne siano due copie; se è così, possono prestarlo dietro cauzione, la quale deve essere stabilita in modo da essere superiore al valore che per loro ha il libro stesso; subito si deve registrare sia la cauzione sia il libro in uscita, con i nomi delle persone che danno il libro e di chi lo riceve, insieme al giorno e all'anno del Signore in cui viene fatto il prestito.[...]

Ogni custode, quando viene deputato a questo incarico, deve giurare di osservare tutte le regole. Inoltre, anche coloro che ricevono uno o più libri si impegneranno a non farne altro uso che di consultazione e di studio, e inoltre a non portarli fuori da Oxford e dalla cerchia dei suoi villaggi, né permetteranno che ciò accada.

Ogni anno, poi, i custodi devono render conto al magister e ad altri due suoi studenti scelti da lui; oppure, nel caso che non possa, dovrà designare tre ispettori, diversi dai custodi, i quali esaminando il catalogo dei libri dovranno controllare che siano presenti tutti i volumi o almeno la loro cauzione.[...]

Per finire voglio che, chiunque abbia avuto un libro in prestito, deve farlo vedere ai custodi almeno una volta durante l'anno e avere la possibilità, se lo desidera, di accertarsi che la sua cauzione ci sia ancora.

Inoltre, se accade che un libro vada perduto per morte, furto, frode o incuria, colui che l'ha perso o qualcuno in sua vece o, nel caso di morte, il suo esecutore, devono corrisponderne il prezzo e riavere indietro la cauzione.

E se, quale ne sia il motivo, i custodi ne hanno un guadagno, esso non dev'essere utilizzato per nient'altro che non sia la riparazione o comunque l'aiuto ai libri."

Riccardo da Bury: Philobiblon o l'amore per i libri
testo latino a fronte
traduzione di Riccardo Fedriga
BUR, Milano - 1998

catalogazione: C ponte finestra

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