"Volendo sapere a che punto era con i bagagli, Royal entrò in camera della moglie. Sul pavimento e sulla specchiera giacevano, aperti, due bauli e un'ampia scelta di valigie grandi e piccole, portagioie e beauty-case. Sembrava la vetrina di una valigeria. Anne stava riempiendo, o svuotando, una borsa davanti allo specchio. In tempi recenti, Royal aveva notato che si circondava intenzionalmente di specchi, come se la duplicazione di sé le desse una certa sicurezza. Anne aveva sempre dato per scontato un universo naturalmente deferente e quelle ultime settimane, perfino nella relativa sicurezza dell'attico, l'avevano duramente provata. Nella sua personalità era riaffiorata una tendenza all'infantilismo, come se adattasse il suo comportamento a una lunghissima festa del Cappellaio Matto a cui, come una riluttante Alice, era stata costretta a partecipare. Il viaggio fino al ristorante del trentacinquesimo piano era diventato un'ordalia quotidiana, e solo la prospettiva di lasciare il condominio le aveva permesso di reggere."
James G. Ballard: Il condominio
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2003
traduzione di Paolo Lagorio
pag. 78
catalogazione: libreria dietro il computer
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