"- Buonasera signore - disse educatamente, mentre sbirciava la Packard alle mie spalle. I suoi occhi tornarono a considerarmi.
- C'è la signora Regan?
- No, signore.
- Il Generale dorme, spero?
- Sì, la sera è il momento in cui trova più facilmente sonno.
- E la cameriera della signora Regan?
- Mathilda? È qui, signore.
- È meglio farla venir giù. C'è un lavoro che esige un tocco femminile. Date un'occhiata nella macchina e vedrete il perché.
Guardò. E tornò da me. - Ho visto - disse. - Vado subito a cercare Mathilda.
- Dovrà fare del suo meglio - dissi.
- Cercheremo tutti di fare del nostro meglio, signore - disse il maggiordomo.
- Penso che ormai ci abbiate fatto una certa pratica - dissi.
Lasciò perdere. - Bene, buonanotte - dissi. - Metto tutto nelle vostre mani.
- Perfetto, signore, Devo chiamarvi un taxi?
- Neppure per sogno - dissi. - Per essere esatti, io non ci sono qui. Avete semplicemente avuto un'allucinazione."
Raymond Chandler: Il grande sonno
la Repubblica, Roma - 2004
traduzione di Oreste Del Buono
pag. 43
catalogazione: libreria dietro il computer
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