"In tal senso una traduzione non è mai soltanto un affare linguistico, e non lo sarebbe neppure se esistesse un criterio assoluto di sinonimia. Per fare un esempio concreto (ed elementare), supponiamo che in un testo americano un personaggio affermi 'it's raining cats and dogs'. Da un punto di vista prettamente linguistico sarebbe corretto tradurre 'sta piovendo cani e gatti'. Ma un'espressione così inusuale in italiano lascerebbe supporre che il personaggio stia inventando un'ardita figura retorica; il che non è, visto che il personaggio usa quello che nella sua lingua è una frase fatta. Il traduttore fedele dovrà allora tradurre 'piove come Dio la manda'. Dove, come si vede, una infedeltà linguistica permette una fedeltà culturale. Se tuttavia il personaggio che nell'originale pronuncia la frase fosse un ateo notorio, che ha in orrore la stessa idea di divinità, esso potrebbe usare l'espressione inglese ma non quella italiana. Il traduttore fedele dovrebbe scegliere un altro tipo di infedeltà linguistica che garantisca una fedeltà 'testuale'. Provo a suggerire 'piove da matti' o 'piove a catinelle'.
AA.VV.: Teorie contemporanee della traduzione
a cura di Siri Nergaard
Bompiani, Milano - 1995
pagg. 123-124 (Umberto Eco)
catalogazione: libreria di fianco al computer
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