"Guardate, una delle più gravi malattie, una delle più gravi eredità patologiche lasciate dal fascismo all'Italia è stata quella del discredito delle leggi; gli italiani hanno sempre avuto assai scarso, ma lo hanno quasi assolutamente perduto dopo il fascismo, il senso della legalità, quel senso che ogni cittadino dovrebbe avere del suo dovere morale, indipendentemente dalle sanzioni giuridiche, di rispettare la legge, di prenderla sul serio; e questa perdita del senso della legalità è stata determinata dalla slealtà del legislatore fascista, che faceva leggi fittizie, truccate, meramente figurative, colle quali si industriava di far apparire come vero, attraverso l'autorità del legislatore, ciò che in realtà tutti sapevano che non era vero e non poteva esserlo."
(Piero Calamandrei - discorso del 4 marzo 1947 sul primo articolo della Costituzione)"
Aurelio Lepre: Storia della prima repubblica - L'Italia dal 1942 al 1992
il Mulino editore, Bologna - 1993
pag. 96
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