"23.
Considera sovente la rapidità con la quale passano e dileguano tutte le cose ch'esistono e che nascono. La materia è simile al fluire continuo del fiume; le forze naturali subiscono trasformazioni ininterrotte, le cause mutamenti innumerevoli; quasi niente è stabile. E questa a te così vicina immensità infinita del passato e dell'avvenire è una voragine nella quale ogni cosa dilegua. Folle dunque colui che in tale situazione inorgoglisce, s'arrovella, si lamenta, come se per lungo tempo dovesse soffrire.
24.
Ricordati della materia universale, di cui sei un atomo, e dell'eternità del tempo, del quale ti è stato assegnato un breve intervallo fuggevole, e del fato, di cui, dimmi, quale parte sei tu?
25.
Taluno manca verso di me? Se la veda lui. Egli pure ha volontà ed energia. Io ho ora quel che la mia natura comune vuole ch'io abbia, e faccio quel che la mia natura vuole ora che faccia."
Marco Aurelio: I ricordi
Giulio Einaudi editore, Torino - 1968
traduzione di Francesco Cazzamini-Mussi
pag. 73
catalogazione: libreria di fronte al divano
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