"La malattia non era più considerata soltanto come un insieme di processi qualitativamente diversi, ma molto più spesso come una disregolazione che produceva delle variazioni inizialmente solo quantitative (intensità e durata delle risposte, etc.). Lo spostamento dell'attenzione dalla lesione d'organo all'alterazione funzionale non è solo un cambiamento nella categorizzazione dell'evento malattia. Infatti questa concezione ha determinato anche uno spostamento del luogo in cui ricercare il processo morboso. Un residuo del pensiero arcaico 'prefunzionale' è rintracciabile spesso nei giudizi diagnostici di alcuni medici (non tanto pochi in verità) che dichiarano che il malato 'non ha nulla' perché non si riscontra alcuna alterazione organica. In questo caso il malato (o meglio, l'ex malato ormai considerato un millantatore di malattia) è invitato a consultare uno psicologo!"
Vezio Ruggieri: Mente corpo malattia
Il pensiero scientifico editore, Roma - 1988
pag. 22o
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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