"La gente in delirio riaffiora e sprofonda, riaffiora e sprofonda, dentro e fuori dalla lucidità. L'ondeggiare, rabbrividire, cadere dall'alto e smaniare cessa, e l'arredo della vita ritorna al suo posto. Il veicolo era la febbre. Metallo cigolante e danza frenetica di bulloni allentati, nel tanfo del mal d'auto dei bambini. Lei ne affiorava a intervalli che si facevano gradatamente più lunghi. Da principio, ad andare a posto fu quello che non esisteva più, il passato. "
Nadine Gordimer: Luglio
Rizzoli, Milano - 1984
traduzione di Hilia Brinis*
pag. 9
*Un pensiero grato ad Hilia Brinis che ha tradotto, anche per me, tantissimi libri che ho amato.
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