martedì 23 febbraio 2010

a colloquio con Eliza

"Egli rimase colpito da come persone non sprovvedute si lasciassero coinvolgere dalle conversazioni con Eliza fino al punto di scordare la sua vera natura e attribuirle una vera e propria personalità. Weizenbaum racconta, per esempio, come la sua segretaria, pur sapendo che si trattava solo di un programma, cominciò ad avere con esso un rapporto emotivo, fino a voler essere lasciata sola nella stanza del computer per parlare con Eliza di argomenti strettamente personali. Weizenbaum scoprì inoltre che Eliza veniva consultata nottetempo da molte persone usando i terminali presenti nel campus. Egli ricevette anche delle telefonate di gente che si lamentava delle lunghe attese per accedere al programma, avendo urgenti questioni personali da sottoporre. Un fatto che lo lasciò particolarmente sconcertato fu che alcuni docenti di psichiatria attribuissero al programma un effettivo valore terapeutico, al punto da proporre che una versione estesa e perfezionata fosse messa a disposizione dei pazienti nelle cliniche per malattie mentali.

A prescindere da facili ironie su certe pratiche psicoterapeutiche, Eliza offre lo spunto a riflessioni su che cosa realmente debba intendersi per intelligenza. Ci si limita qui soltanto a far notare alcune sottili provocazioni insite nel lavoro di Weizenbaum.

Eliza sembra capire ma in realtà non capisce affatto. Le sue risposte sono il risultato di un mero automatismo che associa parole chiave a frasi preconfezionate. Ma quante conversazioni tra persone non sono, in fondo, riconducibili a schemi di questo tipo?

I discorsi di Eliza sono formalmente corretti; però, a ben vedere, essa non affronta mai l'argomento, è evasiva, ripropone domande a lei rivolte, divaga. Ma anche qui è fin troppo facile osservare che questa abilità non è peculiare della macchina; quante volte ci è capitato di sentire persone fare lunghi discorsi senza, in realtà, dire nulla?. Infine, il successo di Eliza presso i 'pazienti' non è che la conferma del fatto che abbiamo bisogno di qualcuno che stia ad ascoltare. Fosse anche una macchina..."

Franco Filippazzi: Il computer tra fantasia e realtà
CUEN S.r.l., Napoli - 1996
pagg. 16-17

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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