lunedì 1 dicembre 2008

amare i propri simili ma non desiderarli

"Io sono stata messa in manicomio perché ero colpevole di adulterio: amavo l'arte più della mia famiglia, ma non potevo dire che ero un'adultera sacrificale.

Il manicomio mi liberò da questo tormento. Diciamo che il manicomio è stata una grande educazione sentimentale, ho imparato ad amare i miei simili ma non desiderarli.

Imparai ad educarli, salvai molte vite dalla disperazione, nessuno in manicomio sapeva che io ero poeta e mi guardavano come una donna che soffriva e basta.

Avevo un numero, il 47, il numero della casa dove abito."


Alda Merini: Antenate bestie da manicomio
Manni editori, S. Cesario di Lecce - 2008

pag.
48

catalogazione: la libreria di Guccia/Sara

Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento

benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!