"Quando penso, mi piace camminare e così decido di passare il pomeriggio guardando statue. Era una giornata luminosa e l'aria fresca avrebbe rinvigorito il mio spirito abbattuto. C'erano due statue in particolare che volevo vedere, in tutto due brevi viaggi.
Presi la linea Yamanote fino a Ueno. Nel vagone, di fronte a me sedeva un'adolescente vestita in modo bizzarro. Le adolescenti vestite in modo bizzarro sono uno spettacolo comune a Tokyo, ma stavolta non riuscivo a smettere di guardarle le mani. Aveva delle unghie molto strane: lunghe e ovviamente artificiali, erano ricoperte di pelliccia nera. Un amico a cui chiesi lumi mi disse che si chiamavano 'unghie yeti', venivano dalla Francia e avevano preso piede anche in Giappone."
Christopher Ross: La spada di Mishima
Ugo Guanda editore, Parma - 2008
traduzione di Stefano Beretta
pag. 71
catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
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