"Percepire non è assegnare oggetti a categorie; infatti, poiché dipende da un flusso di stimolazioni che cambia in modo unico nel tempo, lo sviluppo dello schema in ogni particolare occasione è altrettanto unico. Noi non abbiamo semplicemente uno schema di sorriso da adattare ad ogni sorriso, né uno schema di sedia per ogni sedia. Sebbene non si possa portare avanti nessuna discussione sulla percezione senza fare uso di concetti astratti (come sorriso e sedia) i quali si applicano ugualmente bene a migliaia di esempi individuali, il percettore normalmente non li usa. Proprio come non esiste un singolo momento in cui io vedo una sedia, così non deve essercene alcuno in cui io riconosco tale sedia."
Ulric Neisser: Conoscenza e realtà
Il Mulino, Bologna - 1981
traduzione di Maria Bagassi
pag. 98
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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