"Parliamo ora della maniera in cui si prepara il caffè a Costantinopoli, particolarmente nelle grandi case. C'è un domestico particolare che non ha altro impiego che quello di farlo cuocere; poiché è così che i Turchi si esprimono parlando della sua preparazione. A questo proposito vi farei notare che nella loro lingua essi dicono pure 'bere' il caffè, e non 'prendere' il caffè, come diciamo noi, e si servono della parola d'itchmeck
, che significa bere dell'acqua, del vino e ogni sorta di liquori. Eccone una testimonianza di Belighi nello stesso luogo che ho già citato:Cathâ demdur anung-ileh dimegnuz,
dem olmaz:
Kiasseh kiasseh itchelum nolsah
gherektur ani.
Che non si dica che non ci siano dei momenti in cui se ne deve fare a meno,
non ce ne sono.
Che che ne sia, bisogna che lo beviamo
tazza su tazza."Antoine Galland: Elogio del caffèSellerio editore, Palermo - 1995traduzione di Ispano Roventipagg. 94-95catalogazione: libreria a sinistra del computer
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