"Preso il passaporto, me ne andai senza saper dove e capitai ad una fiera, e vidi uno zingaro che cambiava un cavallo a un contadino e lo imbrogliava senza timor di Dio; si era messo a provare la sua forza, ed aveva attaccato il suo ronzino a un carro di miglio e il cavallo del contadino a un carro di mele. Anche se il peso era uguale, però il cavallo del contadino faticava il doppio, perché l'odore delle mele lo disturbava. I cavalli non posson sopportare questo odore, e per di più il cavallo dello zingaro era truccato, e questo si poteva subito vederlo, perché sulla fronte aveva un segno impresso con il fuoco, e lo zingaro diceva: 'è una verruca.' Io ebbi pietà del contadino, perché col cavallo dello zingaro non avrebbe potuto lavorare: infatti incespicava."Nikolàj Ljeskòv: Il viaggiatore incantatocasa editrice Valentino Bompiani, Milano - 1965traduzione di Bruno Del Repag. 135catalogazione: una delle librerie in soggiorno

Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!