sabato 13 giugno 2009

vi tengo per il vostro dolore, non per la vostra arte

"«Voi conoscete la posizione del corpo. La vostra esecuzione non manca di sentimento. Il vostro archetto è leggero e scattante. La vostra mano sinistra salta come uno scoiattolo e si destreggia come un sorcio sulle corde. I vostri ornamenti sono ingegnosi e qualche volta piacevoli. Ma non ho sentito vera musica.»

Il giovane Marin Marais provò un misto di sentimenti ascoltando le conclusioni del suo maestro: era felice di essere stato accettato e ribolliva di collera per le riserve che Monsieur de Sainte Colombe metteva avanti una dopo l'altra senza mostrare più emozione che se si fosse trattato di indicare al giardiniere le talee e le sementi. Questi continuava:

«Potrete accompagnare la gente che danza o gli attori che cantano sulla scena. Vi guadagnerete la vita. Vivrete circondato di musica ma non sarete musicista.
«Avete un cuore per sentire? Avete un cervello per pensare? Avete l'idea di quello cui possono servire i suoni quando non si tratta più di danzare né di rallegrare le orecchie del re?
«Tuttavia, la vostra voce spezzata mi ha commosso. Vi tengo per il vostro dolore, non per la vostra arte.»"

Pascal Quignard: Tutte le mattine del mondo
edizioni Frassinelli, Piacenza - 1992
traduzione di Graziella Cillario
pagg. 46-47

catalogazione: una delle librerie in soggiorno

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