"Che fare per cambiare il corso del tempo? per uscire indenne da questa giornata interminabile? Si guarda attorno. Le cose non si sono mosse. Eppure, nella sua testa, sente un tale rivolgimento, un va e vieni incessante, una sorta di maneggio che tra non molto gli procurerà un'emicrania. Da sempre soffre di emicranie. Non si ricorda del suo primo mal di testa. Dice con rassegnazione che probabilmente è nato con l'emicrania, come altri nascono con un sesto dito. Conosce i calmanti, l'aspirina e altri analgesici, come pure altri rimedi tradizionali, come le fette di patata posate sulla fronte e tenute aderenti con un fazzoletto."
Tahar Ben Jelloun: Giorno di silenzio a Tangeri
Giulio Einaudi editore, Torino - 1989
traduzione di Egi Volterrani
pag. 84
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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