"Yonatan tacque. Non amava particolarmente le parole, non si fidava di esse. Dentro di sé sapeva bene che le persone hanno bisogno di più amore di quanto non ne riescano ad ottenere, e che da quel bisogno sortivano i tentativi più bizzarri e financo ridicoli per stabilire contatti, avvicinarsi agli estranei con l'aiuto delle parole. Come un cagnolino abbandonato, pensò Yonatan, un cagnolino bagnato che scodinzola con tutto il sedere, non solo con la coda, per farti piacere e ottenere una carezza. Sì, proprio da me. Fatica sprecata, caro mio."
Amos Oz: Una pace perfetta
Feltrinelli, Milano - 2009
traduzione di Elena Loewentha
pag. 82
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