"— Così io gli dico, ragazzi, gli dico: «Mi scusi tanto, signore», gli dico all'ufficiale in seconda di quel vapore. «Mi scusi tanto, signore, ma quelli del ministero del Commercio dovevano essere sbronzi, il giorno che le hanno dato il brevetto!» «Che cosa dici, pezzo di ...!», mi fa lui venendomi addosso come un toro inferocito, tutto vestito di bianco che era una bellezza; io allora tiro su il secchio del catrame e glielo rovescio in testa, su quella sua bella faccia di m... e sulla giacca fresca fresca di bucato... «To', piglia questo!», gli dico. «Sono un marinaio, io, ignorante presuntuoso, ficcanaso, leccapiedi, buono a nulla! Ecco l'uomo che sono io!», gli grido... Avreste dovuto vederlo come saltava, ragazzi! Soffocato, accecato dal catrame, era! Così..."
Joseph Conrad: Il negro del Narciso
Rizzoli editore, Milano - 1981
traduzione di Maria Gallone
pag. 21
catalogazione: libreria in ingresso
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