"È che Maigret, a differenza dei magistrati del Parquet che sono tutti di estrazione sociale elevata, viene dalla gavetta: ha passato anni come semplice poliziotto per strada, nei grandi magazzini, nei mercati ad affinare lo sguardo dietro alle mani veloci dei borseggiatori, ha trascorso notti in appostamenti all'aperto quando a Parigi esistevano ancora le vecchie fortificazioni intorno a cui, gravido di miseria e malaffare, era l'abbraccio della zone. Ha poi prestato servizio nella buoncostume e nelle stazioni e si può dire che a misura che affinava lo sguardo cresceva in lui quella partecipazione/comprensione per tante miserie che costituisce uno dei suoi tratti salienti: quel suo non voler mai giudicare, quella sua umana vicinanza che non è di chi guardi paternalisticamente le cose dall'alto, visto che «la prostituta del boulevard de Clichy e l'ispettore che la sorveglia hanno entrambi scarpe di cattiva qualità e entrambi hanno i piedi dolenti per aver calcato chilometri di bitume. Devono soffrire la stessa pioggia, la stessa tramontana gelida»."
Marco Vitale: Parigi nell'occhio di Maigret
Edizioni Unicopli, Milano 2000
pagg. 79-80
catalogazione: libreria dietro il computer
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