"Anche Giulio allora si rifece animo; e disse cose strampalate:
«Ci penserò tutto il giorno; così, la cambiale doventerà viva come se nel suo posto ci fossi io e potrà parlare da sé!».
Enrico chiese:
«O, allora perché dianzi ci siamo tanto rannuvolati? Se viene il Corsali, quando io non ci sono, ditegli a nome mio che non lo volevo offendere sul serio!».
Giulio gli chiese:
«E dove hai da andare?».
«Vado a giocare due o tre briscole; perché non ne posso fare a meno! Mi parrebbe di non essere più io!».
Niccolò era così nervosamente allegro che cominciò a canticchiare sguaiataggini. Giulio lo ascoltava; ma ad un tratto, senza osare di dirlo a lui, sentì come un fendente dal capo ai piedi. Per salvarsi, nascose il viso tra le mani."
Federigo Tozzi: Tra croci
editrice l'Unità, Roma - 1993
pag. 83
catalogazione: libreria in ingresso
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