"La stanza è immersa nel buio. Ma poco a poco i nostri occhi si abituano all'oscurità. C'è una donna sdraiata sul letto. Una donna giovane e bella: è Eri, la sorella di Mari. Asai Eri. Nessuno ce l'ha detto, ma chissà perché lo sappiamo. I suoi capelli neri sono sparsi sul cuscino come un lago scuro. Diventati un punto di osservazione, noi la guardiamo. O forse sarebbe più giusto dire che la spiamo. Siamo una telecamera sospesa nell'aria, in grado di spostarsi liberamente dentro la stanza. Una telecamera che in questo momento è proprio al di sopra del letto e riprende il viso addormentato di lei."
Murakami Haruki: After dark
Einaudi, Torino - 2008
traduzione di Antonietta Pastore
pag. 23
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