"Capodanno significava [la casa di] Isara. Maiale affumicato, il profumo del fumo di legna, la polvere rossa di una stagione arida, paglia secca. Il Capodanno era vino di palma, ebiripo, ikokore...un tipo più solido, stagionato nella terra, di amore e protezione. Isara era piena di gioie insospettate, come quando il Padre tirava giù un altro minaccioso fagotto dalle travi e questo risultava essere selvaggina affumicata, senza tempo nella sua conservazione. Le nostre donne erano più scure a Isara, molto più scure. Anche buba, scialli e teli erano in quei vari toni di indaco, pure se a volte si incontrava uno scialle bianco, o un copricapo giallo vivo che faceva recedere ancora di più il volto di chi lo portava verso un'ombra antica."
Wole Soyinka: Aké o gli anni dell'infanzia
Jaca Book, Milano - 1984
traduzione dall'inglese di Carla Muschio
pag. 88
catalogazione: S S2 P5