"L'autostrada ha questo di bello, per me: puoi guidare senza essere proprio tu a guidare. Voglio dire che, mentre la macchina tira dritto veloce e silenziosa, tu sei distante mille miglia, con la testa immersa in una nuvola di pensieri altrettanto veloci e silenziosi. Solo il tuo corpo rimane presente, i pensieri no: se ne volano via senza rompere le scatole, per una volta.
Era quasi l'alba. O meglio, quell'ora in cui le cose sono mescolate, la notte e il giorno impigliati una nell'altro, senza confini, indecisi. Ricordavo poco di quanto era accaduto. Qua e là rivedevo un particolare, i capelli di Ron, le piastrelle di un bagno, una macchia di sangue, dei suoni, ma tutto era slegato e incomprensibile."
Mario Fortunato: Sangue
Giulio Einaudi editore, Torino - 1992
pag. 65
catalogazione: libreria bianca