venerdì 24 luglio 2009

sapore di sale: la chimica delle emozioni

"Qualcuno, dopo la proiezione di Love Story, ha detto che bisognerebbe avere un cuore di pietra per non scoppiare a ridere di fronte ai casi di Oliver e Jenny. La battuta, come tutti i paradossi di tono wildiano, è superba. Purtroppo non rispecchia la verità. Infatti, qualunque sia la disposizione critica con cui si va a vedere Love Story bisognerebbe avere un cuore di pietra per non commuoversi e piangere. E anche avendo un cuore di pietra non ci si sottrarrebbe probabilmente al tributo emotivo che il il film richiede. E questo per una ragione semplicissima: che i film di questo genere sono concepiti per fare piangere. E quindi fanno piangere. Non si può mangiare un confetto pretendendo di sentire--solo perché si ha una vasta cultura e un forte controllo delle proprie sensazioni--sapore di sale. La chimica non sbaglia mai. Siccome esiste anche una chimica delle emozioni, e uno dei composti che per antica tradiuzione suscitano emozioni è un intreccio ben congegnato, se un intreccio è ben congegnato suscita le emozioni che si era prefisso quale effetto."

Umberto Eco: Il superuomo di massa
Cooperativa Scrittori, Milano - 1976
pag. 13

catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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