lunedì 21 dicembre 2009

le spoglie di Giacomo

"La legge è legge, signori miei. E la legge affermava che, finché a Napoli fosse durato il colera, non ci sarebbe stata sepoltura se non nella fossa comune. Morti a carrettate, una cristiana benedizione collegialmente impartita e poi giù calce viva a mangiarsi il contagio. Giù calce per ammazzare le mosche malvagie, appesantire le loro ali avvelenate, impastoiare a dovere antenne e zampe malefiche. Calce viva, questo ci voleva per i morti. E pietra del Vesuvio, nera e spessa, per chiudere la fossa e non pensarci più. Ora, in mezzo a tanto disastro, che differenza volete facesse un cadavere in più o in meno? Per il momento avrebbero fatto conto che il corpo di Giacomo fosse stato preso in consegna dalla pubblica carità per farne ciò che andava fatto: fossa comune, benedizione, calce viva, pietra vesuviana e tutto il resto."

Alessandro Zaccuri: Il signor figlio
Mondadori, Milano - 2007
pag. 197

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