"Harald e Claudia avevano alcuni cari amici, prima. Nonostante gli amici facciano di tutto per rendersi utili, per dimostrarsi di sostegno, questo è un ruolo che non possono svolgere. Harald e Claudia sanno di aver poco in comune con loro, adesso. È con pazienza che lei sopporta le telefonate; senza bisogno di parlarne, entrambi declinano gli inviti intesi più che generosamente: questi pochi cari amici, attoniti e sinceramente preoccupati per quello che è successo, si sentono esclusi dalla responsabilità della umana vulnerabilità, dall'istinto di radunarsi per farle fronte, stringendosi gli uni agli altri per offrirsi a vicenda un rifugio--la cantina di quell'altro tipo di guerra--in cui ripararsi dalle bombe dell'esistenza."
Nadine Gordimer: Un'arma in casa
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 1998
traduzioe di Grazia Gatti
pag. 84
catalogazione: una delle librerie i soggiorno
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