"Dalle varie piante del giardino, Marcus ha estratto un unguento per la base del collo di Lara, coperta di escoriazioni e lividi profondi, la pelle quasi nera sopra la spalla destra, come se una forza oscura del mondo avesse cercato di penetrare in lei da quel punto. Marcus avrebbe voluto che fosse la stagione delle melagrane perché il loro succo è un potente antisettico. Quando l'autobus si era rotto, durante il viaggio, ha detto Lara, tutti i passeggeri erano scesi e lei si era ritrovata addormentata sul ciglio della strada. Fu allora che venne colpita tre volte, in rapida successione, con una leva d'acciaio per scalzare gli pneumatici e urlò per l'incredulità e il dolore. Era sdraiata con i piedi rivolti a ovest, verso la sacra città della Mecca, lontana mille miglia, una mancanza di rispetto di cui non era consapevole, e uno dei passeggeri si era assunto il compito di correggerla e punirla. Il suo vero errore era stato di aver scelto di viaggiare infagottata e velata, come le donne di questo paese, pensando che sarebbe stato più sicuro. Forse, se il suo viso fosse stato scoperto, il colore dei suoi capelli visibile, sarebbe stata perdonata come straniera. Così invece, chiunque aveva il diritto di impartire una punizione esemplare a una donna afgana, persino un ragazzo che avrebbe potuto essere suo figlio."
Nadeem Aslam: La veglia inutile
Feltrinelli, Milano - 2008
traduzione di Delfina Vezzoli
pag. 15
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