mercoledì 8 aprile 2009

guerra civile

"Se le varie mafie hanno provocato in dieci anni diecimila morti, allora forse non è improprio parlare di "guerra civile". Per numero di vittime è sicuramente una guerra: che si combatte tra cittadini italiani, coinvolge e divide nuclei familiari, investe settori sociali disparati[...]. Da parte dello Stato non sono mai state attuate forme di contrasto, quali quelle che avevano caratterizzato la repressione del terrorismo[...]. Di fatto la guerra civile è stata semplicemente osservata dallo Stato.[...]

Se ci volgiamo all'Italia di oggi, a quel che ancora accade in alcune province del nostro Mezzogiorno, dobbiamo amaramente riconoscere che non c'è più vera democrazia là dove vige il coprifuoco imposto dalla mafia, dove non esiste neppure una libertà di impresa. Quale diritto alla libertà d'iniziativa economica lo Stato ha assicurato a Libero Grassi? Quali sono i diritti costituzionali che noi abbiamo garantito ai diecimila morti ammazzati di cui ci parla Deaglio?"

Alessandro Galante Garrone: Il mite giacobino
Donzelli Editore, Roma - 1994
pagg. 108-109

Condividi su Facebook

Nessun commento:

Posta un commento

benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!