mercoledì 23 aprile 2008

coi ferri ai polsi

"Quella mattina il mare aveva il colore dell'inchiostro, a Palermo. Così.
Il tre dicembre alla Cala, acqua e cielo, cielo e acqua, sembravano volersi accarezzare. Non una pallida luce all'orizzonte. Solo un colore nero. Nero. Troppo nero. Profondo. Come l'inchiostro di un pennino. Certo, era dicembre. Il 3 dicembre 1926.
In Sicilia l'inverno è un capriccio dell'estate, dicono. Ma non quel giorno.
Ha freddo l'uomo dalla grande testa stretto nella sua giacchetta di panno. Se ne sta lì, come un gabbiano, accoccolato sulla bitta del molo sud, quello del vaporetto per Ustica.
Erano gli occhialini a spiccare. Quanto al portamento, ai capelli un po' scompigliati e a tutto il resto, si capiva subito che non era un coatto, un criminale comune. Piuttosto, l'avresti detto professorino, impiegatuccio o uno di quei tipi strampalati, amante di viaggi e avventure. Un continentale, comunque. Coi ferri ai polsi."


Massimiliano Melilli: Punta Galera - Il romanzo di Antonio Gramsci a Ustica
Giunti Editore, Firenze - 2001

catalogazione: C S2 P6

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