"Finirò col perdervi!... ah, quest'esasperante mania dei vecchi di farsi sberluccicare con la loro gioventù, le minime futilità, pipì di traverso, tosse asinina durante l'allattamento, i loro pannolini sporchi... io che li vedo tutti i giorni nel mio solito giornale, fotografati di schiena, faccia, profilo, così contenti di sé, tutti di carne vizza, fanoni temporali in rotta così maturi per la vivisezione e così felici di essere tanto viziati, divi ammirati quanto il ladro di bambini della rue Torchon e la superstella Brillantina... formidabili Governatori di qua... fantastici marescialli di Aria Fritta... li manderei tutti alla tavola di marmo, a mostrarci il loro bazar pineale, pancreas, prostata, per vedere un po' com'è fatto il tagliuzzato chiacchierone, il suo io autenticissimo, al naturale..."
Louis-Férdinand Céline: Rigodon
Aldo Garzanti editore, Milano - 1974
traduzione di Ginevra Bompiani
pag. 178
catalogazione: libreria di fronte al divano
lunedì 31 maggio 2010
venerdì 28 maggio 2010
una progressiva dimenticanza
"Ho sempre avuto la sensazione di essere vissuto in altri tempi e in altri luoghi; e che nel mio essere vivessero altre persone. Credo che anche ai miei lettori possa accadere di provare la stessa cosa. Basterà che risalgano col pensiero alla loro fanciullezza, perché la consapevolezza di cui sto parlando, torni loro in mente. Nell'infanzia, non ancora formate né cristallizzate, la nostra identità, e la nostra coscienza, subivano un processo di continua evoluzione e inoltre andavano inevitabilmente soggette a una progressiva dimenticanza."
Jack London: Il vagabondo delle stelle
Adelphi edizioni, Milano - 2005
traduzione di Stefano Manferlotti
incipit
Jack London: Il vagabondo delle stelle
Adelphi edizioni, Milano - 2005
traduzione di Stefano Manferlotti
incipit
giovedì 27 maggio 2010
cosa dovuta
"CLEOPATRA: Pareva ti cocesse (e ciò conferma la bontà dell'animo tuo) che sia stato il primo Cesare a goder del mio amore, sebbene tu lo meritassi di più; per parte mia ne sono addolorata, mio signore, più di te: infatti, fossi stata tua per primo, ciò mi avrebbe risparmiato una seconda scelta: mai sarei stata di lui, e non sarei mai stata d'altri che tua. Ma fu Cesare il primo, tu dici, a possedere il mio amore. Non è vero, mio signore: per primo possedette la mia persona: ma tu, il mio amore; Cesare mi amò; ma io amai Antonio. Se in seguito mi sottomisi all'altro, fu perché mi parve cosa dovuta al più grande di tutti gli uomini: e a metà costretta, io gli diedi, come a un tiranno, quel ch'egli si sarebbe preso con la forza."
John Dryden: Tutto per amore
Rizzoli editore, Milano - 1964
traduzione di Corrado Pavolini
pag. 63
catalogazione: una delle librerie
John Dryden: Tutto per amore
Rizzoli editore, Milano - 1964
traduzione di Corrado Pavolini
pag. 63
catalogazione: una delle librerie
mercoledì 26 maggio 2010
l'universale si impone a spese dell'individuo
"Genere ed esemplare stanno l'uno di fronte all'altro. Il genere si riproduce e il suo prodotto è un singolo, l'esemplare. Il singolo accresce la sua esistenza appagando il suo desiderio dell'altro sesso. Ma proprio in questo si manifesta il potere del genere il quale, nel mentre si riproduce, si inabissa in questo svolgimento, d'un tratto o gradatamente, e in questo modo procede all'infinito. L'universale, che vuole imporsi, lo fa a spese dell'individuo e si mostra come il fine sovrastante, il cui mezzo è il singolo; ciò che viene prodotto è tuttavia solo un esemplare, che deve di nuovo diventare mezzo, e così di nuovo all'infinito. Il singolo d'altra parte cerca d'impossessarsi dell'universale in quanto si serve del genere per soddisfare il suo piacere."
Fried Adolf Trendelenburg: Il metodo dialettico
Soc. editrice Il Mulino, Napoli - 1990
a cura e traduzione di Marco Morselli
pagg. 27-28
catalogazione: libreria di fianco al divano
Fried Adolf Trendelenburg: Il metodo dialettico
Soc. editrice Il Mulino, Napoli - 1990
a cura e traduzione di Marco Morselli
pagg. 27-28
catalogazione: libreria di fianco al divano
martedì 25 maggio 2010
le guardie lo sanno sempre...
"L'AMATO NIPOTE
dialogo
A.: C'era una volta uno zio e un nipote.
B.: Quale era lo zio?
A.: Come, quale? Quello più grosso, no?
B.: Perché, sono grossi gli zii?
A.: Spesso.
B.: Eppure mio zio non è grosso.
A.: Tuo zio non è grosso perché è un artista.
B.: Come mai non sono grossi gli artisti?
A.: Bada che se continui a interrompermi, non ti racconto più la storia.
B.: No, no, non t'interrompo più.
A.: Dunque. C'era una volta uno zio e un nipote. Lo zio era ricco, ma così ricco...
B.: Quanti soldi aveva?
A.: Diciassettemila miliardi di rendita, e poi palazzi, terreni, automobili...
B.: Di che marca?
A.: Di tutte le marche. E poi navi...
B.: Quante?
A.: Quattordici.
B.: Non aveva nessun veliero?
A.: Sì. Cinque.
B.: E il nipote non andava mai sui velieri?
A.: Smettila o non ti racconto più niente.
B.: Scusa, non t'interrompo più.
A.: Il nipote, invece, non aveva una lira e la cosa gli dispiaceva enormemente...
B.: Perché lo zio non gli dava un po' di soldi?
A.: Perché lo zio era un vecchio avaro e voleva tenerseli tutti per sé. Ma poiché il nipote era il suo unico erede...
B.: Cos'è un erede?
A.: È uno che ti prende i soldi, i mobili e tutto quello che hai, quando sei morto.
B.: Allora perché il nipote non ammazzava lo zio?
A.: Non ammazzava lo zio perché non si deve ammazzare lo zio, per nessun motivo, nemmeno per ereditare.
B.: Perché non si deve ammazzare lo zio?
A.: Perché ci sono le guardie.
B.: Ma se le guardie non lo sanno?
A.: Le guardie lo sanno sempre, le informano i portieri. Comunque, adesso sentirai come il nipote è stato furbo. Egli aveva notato che lo zio, dopo ogni pasto, diventava rosso.
B.: Si ubriacava.
A.: No, era così di costituzione. Era apoplettico.
B.: Cos'è apoplettico?
A.: Apoplettico è una persona alla quale il sangue va alla testa e che può morire a causa di una forte emozione.
B.: Io sono apoplettico?
A.: No, tu sei di natura diversa. - Allora il nipote aveva notato che soprattutto le storielle spiritose facevano star male lo zio: una volta aveva perfino rischiato di morire per una risata prolungata.
B.: Il ridere può far morire?
A.: Sì, quando si è apoplettici. Un bel giorno, ecco il nipote che arriva dallo zio, giusto al momento in cui egli si alza da tavola. Raramente aveva mangiato così di gusto. Era rosso come un tacchino e soffiava come una foca...
B.: Come le foche del giardino zoologico?
A.: Già. - Il nipote pensa: 'Ecco il momento giusto' e si mette a raccontare una storia buffa, ma così buffa...
B.: Me la racconti?
A.: Aspetta un momento, te la racconterò alla fine. - Lo zio ascoltava la storia e rideva, rideva da torcersi, tanto che era morto dal ridere prima che la storia fosse terminata.
B.: E che storia gli aveva raccontato?
A.: Un minuto di pazienza. Così, quando lo zio è morto, lo hanno seppellito e il nipote ha ereditato.
B.: E ha preso anche i velieri?
A.: Ha preso tutto: era il solo erede.
B.: Ma che storia aveva raccontato, a suo zio?
A.: La storia dello zio e del nipote. Quella che ho finito di raccontarti proprio adesso."
Alphonse Allais: Teatrino
Stampa Alternativa, Roma - 1992
traduzione di Manlio Vergoz
pagg. 3-6
catalogazione: libreria sotto la finestra
dialogo
A.: C'era una volta uno zio e un nipote.
B.: Quale era lo zio?
A.: Come, quale? Quello più grosso, no?
B.: Perché, sono grossi gli zii?
A.: Spesso.
B.: Eppure mio zio non è grosso.
A.: Tuo zio non è grosso perché è un artista.
B.: Come mai non sono grossi gli artisti?
A.: Bada che se continui a interrompermi, non ti racconto più la storia.
B.: No, no, non t'interrompo più.
A.: Dunque. C'era una volta uno zio e un nipote. Lo zio era ricco, ma così ricco...
B.: Quanti soldi aveva?
A.: Diciassettemila miliardi di rendita, e poi palazzi, terreni, automobili...
B.: Di che marca?
A.: Di tutte le marche. E poi navi...
B.: Quante?
A.: Quattordici.
B.: Non aveva nessun veliero?
A.: Sì. Cinque.
B.: E il nipote non andava mai sui velieri?
A.: Smettila o non ti racconto più niente.
B.: Scusa, non t'interrompo più.
A.: Il nipote, invece, non aveva una lira e la cosa gli dispiaceva enormemente...
B.: Perché lo zio non gli dava un po' di soldi?
A.: Perché lo zio era un vecchio avaro e voleva tenerseli tutti per sé. Ma poiché il nipote era il suo unico erede...
B.: Cos'è un erede?
A.: È uno che ti prende i soldi, i mobili e tutto quello che hai, quando sei morto.
B.: Allora perché il nipote non ammazzava lo zio?
A.: Non ammazzava lo zio perché non si deve ammazzare lo zio, per nessun motivo, nemmeno per ereditare.
B.: Perché non si deve ammazzare lo zio?
A.: Perché ci sono le guardie.
B.: Ma se le guardie non lo sanno?
A.: Le guardie lo sanno sempre, le informano i portieri. Comunque, adesso sentirai come il nipote è stato furbo. Egli aveva notato che lo zio, dopo ogni pasto, diventava rosso.
B.: Si ubriacava.
A.: No, era così di costituzione. Era apoplettico.
B.: Cos'è apoplettico?
A.: Apoplettico è una persona alla quale il sangue va alla testa e che può morire a causa di una forte emozione.
B.: Io sono apoplettico?
A.: No, tu sei di natura diversa. - Allora il nipote aveva notato che soprattutto le storielle spiritose facevano star male lo zio: una volta aveva perfino rischiato di morire per una risata prolungata.
B.: Il ridere può far morire?
A.: Sì, quando si è apoplettici. Un bel giorno, ecco il nipote che arriva dallo zio, giusto al momento in cui egli si alza da tavola. Raramente aveva mangiato così di gusto. Era rosso come un tacchino e soffiava come una foca...
B.: Come le foche del giardino zoologico?
A.: Già. - Il nipote pensa: 'Ecco il momento giusto' e si mette a raccontare una storia buffa, ma così buffa...
B.: Me la racconti?
A.: Aspetta un momento, te la racconterò alla fine. - Lo zio ascoltava la storia e rideva, rideva da torcersi, tanto che era morto dal ridere prima che la storia fosse terminata.
B.: E che storia gli aveva raccontato?
A.: Un minuto di pazienza. Così, quando lo zio è morto, lo hanno seppellito e il nipote ha ereditato.
B.: E ha preso anche i velieri?
A.: Ha preso tutto: era il solo erede.
B.: Ma che storia aveva raccontato, a suo zio?
A.: La storia dello zio e del nipote. Quella che ho finito di raccontarti proprio adesso."
Alphonse Allais: Teatrino
Stampa Alternativa, Roma - 1992
traduzione di Manlio Vergoz
pagg. 3-6
catalogazione: libreria sotto la finestra
lunedì 24 maggio 2010
la promessa di una sensazione piacevole
"Tra i valori verso i quali chi sceglie viene addestrato a orientare le proprie scelte, il divertimento che oggetti ed eventi possono procurare occupa una posizione preminente. Come Pierre Bourdieu ha chiaramente spiegato quasi vent'anni fa, la fabbricazione di nuovi desideri sta facendo il lavoro che un tempo svolgeva la regolamentazione normativa, cosicché la pubblicità e la propaganda commerciale possono prendere il posto un tempo occupato dal controllo di polizia. A innescare il desiderio è la promessa di una sensazione piacevole e mai provata prima; l'offerta di oggetti capaci di trasmettere sensazioni intense precede di norma la comparsa del desiderio, che dunque si presenta fin dall'inizio orientato all'oggetto. L'attuale codice di scelta genera perciò un agente le cui specialità consistono in primo luogo nella capacità di riconoscere la promessa di una sensazione piacevole, e poi di seguire gli indizi e le tracce che indicano la via per appropriarsene."
Zygmunt Bauman: La solitudine del cittadino globale
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2000
traduzione di Giovanna Bettini
pag. 81
catalogazione: il comodino del Bip
Zygmunt Bauman: La solitudine del cittadino globale
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2000
traduzione di Giovanna Bettini
pag. 81
catalogazione: il comodino del Bip
domenica 23 maggio 2010
il sale delle stelle
"Sotto il tetto di rami alzava il muso di notte verso l'alto del cielo, un ghiaione di sassi illuminati. A occhi larghi e respiro fumante fissava le costellazioni, in cui gli uomini stravedono figure di animali, l'aquila, l'orsa, lo scorpione, il toro.
Lui ci vedeva i frantumi staccati dai fulmini e i fiocchi di neve sopra il pelo nero di sua madre, il giorno che era fuggito da lei con la sorella, lontano dal suo corpo abbattuto.
D'estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati. Allora andava da quelle cadute vicino, a leccarle. Il re assaggiava il sale delle stelle"
Erri De Luca: Il peso della farfalla
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2009
pag. 26
catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
Lui ci vedeva i frantumi staccati dai fulmini e i fiocchi di neve sopra il pelo nero di sua madre, il giorno che era fuggito da lei con la sorella, lontano dal suo corpo abbattuto.
D'estate le stelle cadevano a briciole, ardevano in volo spegnendosi sui prati. Allora andava da quelle cadute vicino, a leccarle. Il re assaggiava il sale delle stelle"
Erri De Luca: Il peso della farfalla
Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano - 2009
pag. 26
catalogazione: nessuna, libro appena acquistato
giovedì 20 maggio 2010
gallina in rosa
"Per sei: Gallina, un chilogrammo e mezzo - Burro, grammi 100 - Vino bianco, un bicchiere - Succo di pomodoro, un bicchiere - Sale - Pepe.
Nettate una bella gallina, giovane e bene in carne, sventratela, fiammeggiatela, lavatela, asciugatela e dividetela in otto o dieci pezzi.
Ponete i pezzi di gallina in una casseruola, aggiungete il burro, il vino bianco, il latte ed il succo di pomodoro. Condite con sale e pepe.
Coprite il recipiente e lasciate cuocere pian piano fino a che la gallina sarà cotta e il liquido trasformato in una saporita e densa salsa."
Ada Boni: Il piccolo talismano della felicità
Casa Editrice Colombo, Roma - 1966
pag. 320
catalogazione: libreria di fronte al computer
Nettate una bella gallina, giovane e bene in carne, sventratela, fiammeggiatela, lavatela, asciugatela e dividetela in otto o dieci pezzi.
Ponete i pezzi di gallina in una casseruola, aggiungete il burro, il vino bianco, il latte ed il succo di pomodoro. Condite con sale e pepe.
Coprite il recipiente e lasciate cuocere pian piano fino a che la gallina sarà cotta e il liquido trasformato in una saporita e densa salsa."
Ada Boni: Il piccolo talismano della felicità
Casa Editrice Colombo, Roma - 1966
pag. 320
catalogazione: libreria di fronte al computer
mercoledì 19 maggio 2010
impulso acceleratore
"Ogni anima è destinata ad essere perfetta; ogni essere, alla fine, raggiungerà la perfezione. Qualunque cosa noi siamo ora è il risultato dei nostri atti o pensieri passati; qualunque cosa noi saremo nel futuro sarà il risultato di quello che ora facciamo e pensiamo. Tuttavia questo configurarsi dei nostri destini non ci preclude di ricevere aiuto da fuori, anzi, nella grande maggioranza dei casi, un aiuto del genere è assolutamente necessario. Quando esso interviene, le capacità e le possibilità migliori dell'anima subiscono un'accelerazione, la vita spirituale si desta, il progresso si riattiva, e alla fine l'uomo diventa santo e perfetto.
Questo impulso acceleratore non può essere derivato dai libri; l'anima lo può ricevere solo da un'altra anima, non da altro."
Swami Vivekânanda: Yoga pratici
Ubaldini editore, Roma - 1963
traduzione di Augusta Mattioli e Giulio Cogni
pag. 111
catalogazione: libreria di fronte al divano
Questo impulso acceleratore non può essere derivato dai libri; l'anima lo può ricevere solo da un'altra anima, non da altro."
Swami Vivekânanda: Yoga pratici
Ubaldini editore, Roma - 1963
traduzione di Augusta Mattioli e Giulio Cogni
pag. 111
catalogazione: libreria di fronte al divano
martedì 18 maggio 2010
eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa
"185. Nell'assolvimento di missioni notturne, particolari circostanze possono rendere necessaria l'eliminazione di un nemico in maniera rapida e silenziosa per impedirgli di gridare o dare l'allarme.
L'arma da usare in tal caso è il pugnale o la baionetta, o qualunque altra idonea allo scopo.
186. Pugnale o baionetta (fig. 189). - Si striscia silenziosamente il più possibile vicino al nemico, impugnando il pugnale o la baionetta come nella figura; quindi:
- sollevarsi senza rumore da terra e, avanzando leggermente curvi, con un balzo portare il ginocchio sinistro (o destro) aderente alle gambe dell'avversario;
- contemporaneamente afferrare con la mano sinistra o destra il mento dell'avversario, torcendogli la testa in alto, indietro e da un lato;
- vibrare immediatamente il colpo al di sotto dell'ultima costola, facendo attenzione a non incontrare cinturoni, cinghie, corregge che impedirebbero la penetrazione della lama."
AA.VV.: Norme per l'addestramento individuale al combattimento
Ministero della Difesa - Stato Maggiore dell'Esercito, Roma - 1956
pagg. 111-112
catalogazione: libreria di fronte al divano
lunedì 17 maggio 2010
sole di mezzanotte
"Un changement singulier avait eu lieu dans l'atmosphère; de vagues teintes roses se mêlaient, par dégradations violettes, aux lueurs azurées de la lune; le ciel s'éclaircissait sur les bords; on eût dit que le jour allait paraître. Octavien tira sa montre; elle marquait minuit. Craignant qu'elle ne fût arrêtée, il poussa le ressort de la répétition; la sonnerie tinta douze fois: il était bien minuit, et cependant la clarté allait toujours augmentant, la lune se fondait dans l'azur de plus en plus lumineux; le soleil se levait."
Théophile Gautier: Contes fantastiques
Éditions José Corti, Paris - 1972
pag. 232
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
Théophile Gautier: Contes fantastiques
Éditions José Corti, Paris - 1972
pag. 232
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
domenica 16 maggio 2010
molta ciliegia rossa al naso, quasi in confettura, forse una leggerissima volatile?
"BAROLO PERCRISTINA
2000
Piemonte
Domenico Clerico
Uno dei più grandi produttori italiani in assoluto, che si distingue sopratutto per dei grandissimi Barolo, ma non solo. Buonissimi i Barolo Pajana e Ciabot Mentin Ginestra (chi non ricorda il 1982 di quest'ultimo?), quest'anno il nostro premio va al Percristina '00, di livello assoluto. Molto complesso il naso, con molteplici sensazioni olfattive, fra cui tabacco, viola, rosa, visciola e prugna. Una vera sinfonia di emozioni, che si sprigionano dal bicchiere per proseguire poi nel palato e accompagnarci per un periodo lunghissimo. (ID)"
Ian D'Agata & Massimo C. Comparini: Guida ai migliori vini d'Italia 2006 / Italy's best wines 2006
Guido Tommasi editore, Milano - 2005
pag. 188
catalogazione: libreria di fronte al computer
2000
Piemonte
Domenico Clerico
Uno dei più grandi produttori italiani in assoluto, che si distingue sopratutto per dei grandissimi Barolo, ma non solo. Buonissimi i Barolo Pajana e Ciabot Mentin Ginestra (chi non ricorda il 1982 di quest'ultimo?), quest'anno il nostro premio va al Percristina '00, di livello assoluto. Molto complesso il naso, con molteplici sensazioni olfattive, fra cui tabacco, viola, rosa, visciola e prugna. Una vera sinfonia di emozioni, che si sprigionano dal bicchiere per proseguire poi nel palato e accompagnarci per un periodo lunghissimo. (ID)"
Ian D'Agata & Massimo C. Comparini: Guida ai migliori vini d'Italia 2006 / Italy's best wines 2006
Guido Tommasi editore, Milano - 2005
pag. 188
catalogazione: libreria di fronte al computer
sabato 15 maggio 2010
quivi giacciono figlia e padre, sorella e fratello, moglie e marito, eppure son due soli corpi...
"Le donne, proprio come il linguaggio, funzionano allora come oggetti di scambio reciproco tra gli uomini e 'la proibizione dell'incesto non è tanto una regola che vieta di sposare la madre, la sorella o la figlia, quanto invece una regola che obbliga a dare ad altri la madre, la sorella o la figlia' [Lévi-Strauss 1947, trad. it. p. 617].
Gli Arapesh non capivano il senso delle domande che Margaret Mead poneva loro a proposito del possibile incesto con la sorella. Era loro evidente la stoltezza dell'operazione: 'Non capisci che se tu sposi la sorella di un altro, e un altro sposa tua sorella, avrai almeno due cognati, e se invece sposi tua sorella non ne avrai nemmeno uno? E con chi andrai a caccia? Con chi farai le coltivazioni? Chi andrai a visitare?' [ibid., p. 621]. Non si può spiegare in modo più vivo l'interesse dell'opera di socializzazione consistente nel dare ad altri la propria sorella e nel ricevere da altri la propria sposa."
Enciclopedia Einaudi / Imitazione-Istituzioni
Françoise Héritier: Incesto
Giulio Einaudi editore, Torino - 1979
pag. 236
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
Gli Arapesh non capivano il senso delle domande che Margaret Mead poneva loro a proposito del possibile incesto con la sorella. Era loro evidente la stoltezza dell'operazione: 'Non capisci che se tu sposi la sorella di un altro, e un altro sposa tua sorella, avrai almeno due cognati, e se invece sposi tua sorella non ne avrai nemmeno uno? E con chi andrai a caccia? Con chi farai le coltivazioni? Chi andrai a visitare?' [ibid., p. 621]. Non si può spiegare in modo più vivo l'interesse dell'opera di socializzazione consistente nel dare ad altri la propria sorella e nel ricevere da altri la propria sposa."
Enciclopedia Einaudi / Imitazione-Istituzioni
Françoise Héritier: Incesto
Giulio Einaudi editore, Torino - 1979
pag. 236
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
giovedì 13 maggio 2010
l'esprit français des étrangers
"L'intelligenza è allegria. E regala a chi l'esercita un senso pieno di felicità quanto più sembra liberarsi da un fondo di antica malinconia, come avveniva in Galiani. Nell'accensione delle idee, nell'esercizio dell'ironia e nelle improvvise trovate, essa riusciva a scattare, come in un sistema d'elettricità. Teneva conto degli 'altri', di un'idea, di un sentimento, di tutta una società che può concentrarsi in una sola persona: come fu per Galiani Madame d'Épiné. E non c'è da meravigliarsi se gli studiosi del nostro abate, più che per qualsiasi altro scrittore dell'epoca, abbiano tanto parlato dei suoi amici.
È una società, quella cui si rivolge Galiani, che ha i suoi straordinari esemplari. È la società francese, e non ha niente a che fare con la napoletana, che provoca in lui di solito aperta avversione. In quella società, i solitari, i misantropi, erano per fortuna lontani o già sotterrati. Ed egli faceva bene la parte di un 'anti-misantropo', quasi di un anti-Rousseau, Rousseau il quale spingeva al massimo quella grande arte di dispiacere che hanno soltanto i rivoluzionari. Ed era anche uno straniero. Ma è spesso una società diversa (in questo caso quella francese) che opera, come per una legge d'innesti e di trapianti, la capacità di far nascere nello straniero che vi vive, una qualità rara di esprit, come per certi vini. E i Goncourt osservavano che nulla esisteva di più incantevole che 'l'esprit français des étrangers', lo spirito di Galiani, del principe di Ligne, di Enrico Heine."
Giovanni Macchia: La caduta della luna
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1973
pagg. 99-100
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
È una società, quella cui si rivolge Galiani, che ha i suoi straordinari esemplari. È la società francese, e non ha niente a che fare con la napoletana, che provoca in lui di solito aperta avversione. In quella società, i solitari, i misantropi, erano per fortuna lontani o già sotterrati. Ed egli faceva bene la parte di un 'anti-misantropo', quasi di un anti-Rousseau, Rousseau il quale spingeva al massimo quella grande arte di dispiacere che hanno soltanto i rivoluzionari. Ed era anche uno straniero. Ma è spesso una società diversa (in questo caso quella francese) che opera, come per una legge d'innesti e di trapianti, la capacità di far nascere nello straniero che vi vive, una qualità rara di esprit, come per certi vini. E i Goncourt osservavano che nulla esisteva di più incantevole che 'l'esprit français des étrangers', lo spirito di Galiani, del principe di Ligne, di Enrico Heine."
Giovanni Macchia: La caduta della luna
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1973
pagg. 99-100
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
mercoledì 12 maggio 2010
sono io!
"Il poverino tremava. Non accennò a fuggire. Jody non osava muoversi. Bisbigliò: 'Sono io'.
Il capriolo alzò il muso e lo fiutò. Adagio adagio Jody allungò la mano e gliela posò sul collo. Il contatto lo fece delirare di piacere. Si spostò pian piano avanti sui ginocchi finché gli fu accosto. Gli circondò il corpo con le braccia. Il piccolo ebbe un leggerissimo sobbalzo ma non si mosse. Jody lo accarezzò sui fianchi con la delicatezza di mosse che avrebbe usato se la bestiola fosse stata di vetro e avesse temuto di romperla."
Marjorie Kinnan Rawlings: Il cucciolo
traduzione di Carlo Coardi
casa editrice Valentino Bompiani, Milano - 1965
pag. 125
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
Il capriolo alzò il muso e lo fiutò. Adagio adagio Jody allungò la mano e gliela posò sul collo. Il contatto lo fece delirare di piacere. Si spostò pian piano avanti sui ginocchi finché gli fu accosto. Gli circondò il corpo con le braccia. Il piccolo ebbe un leggerissimo sobbalzo ma non si mosse. Jody lo accarezzò sui fianchi con la delicatezza di mosse che avrebbe usato se la bestiola fosse stata di vetro e avesse temuto di romperla."
Marjorie Kinnan Rawlings: Il cucciolo
traduzione di Carlo Coardi
casa editrice Valentino Bompiani, Milano - 1965
pag. 125
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
martedì 11 maggio 2010
entrare nel mondo trascendentale
"Molte sono le varietà di prodotti chimici e vegetali che hanno effetti psichedelici ('manifesti alla mente'). Qui di seguito sono elencate le sostanze di maggior uso, con le dosi adatte ad una normale persona adulta, di media corporatura. La dose da prendere dipende, naturalmente, dal fine della seduta. Pertanto diamo due tipi di indicazioni: la prima colonna indica una dose che dovrebbe bastare ad una persona inesperta per entrare nel mondo trascendentale descritto in questo manuale; la seconda dà un quadro di dosi inferiori, che può essere seguito da persone più esperte e da coloro che partecipano a sedute di gruppo."
T. Leary, R. Metzner e R. Alpert: L'esperienza psichedelica
SugarCo edizioni, Milano - 1964
traduzione di Ugo Carrega
pagg. 124-125
catalogazione: libreria di fronte al divano
T. Leary, R. Metzner e R. Alpert: L'esperienza psichedelica
SugarCo edizioni, Milano - 1964
traduzione di Ugo Carrega
pagg. 124-125
catalogazione: libreria di fronte al divano
lunedì 10 maggio 2010
un dolore disordinato
"Le moment arrivé, elle courut vers l'amoureux.
A sa place, elle trouva un de ses amis.
Il lui apprit qu'elle ne devait plus le revoir. Pour se garantir de la conscription, Théodore avait épousé une vieille femme très riche, Mme Lehoussais, de Tocques.
Ce fut un chagrin désordonné. Elle se jeta par terre, poussa des cris, appela le bon Dieu, et gémit toute seule dans la campagne jusqu'au soleil levant. Puis elle revint à la ferme, déclara son intention d'en partir; et, au bout du mois, ayant reçu ses comptes, elle enferma tout son petit bagage dans un mouchoir, et se rendit à Pont-l'Évêque."
Gustave Flaubert: Trois contes
Garnier-Flammarion, Paris - 1965
pag. 33
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
A sa place, elle trouva un de ses amis.
Il lui apprit qu'elle ne devait plus le revoir. Pour se garantir de la conscription, Théodore avait épousé une vieille femme très riche, Mme Lehoussais, de Tocques.
Ce fut un chagrin désordonné. Elle se jeta par terre, poussa des cris, appela le bon Dieu, et gémit toute seule dans la campagne jusqu'au soleil levant. Puis elle revint à la ferme, déclara son intention d'en partir; et, au bout du mois, ayant reçu ses comptes, elle enferma tout son petit bagage dans un mouchoir, et se rendit à Pont-l'Évêque."
Gustave Flaubert: Trois contes
Garnier-Flammarion, Paris - 1965
pag. 33
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
domenica 9 maggio 2010
vano è al fato dar di contro!
"CORIFEO
Va, libera la fanciulla da l'antro ove l'hai chiusa, su l'insepolto un tumulo componi.
CREONTE
Questo consigli, ti par giusto io ceda?
CORIFEO
...E il più presto che puoi! rapido piombano sugli insensati, dagli Dèi, sciagure!
CREONTE
Ahi! a far ciò, contro mia voglia, io stento; ma vano è al fato dar di contro...
CORIFEO
E affrèttati, dunque! e va tu, non mandar altri, corri!"
Sofocle: Antigone
versione poetica di Eugenio Della Valle
pag. 76
Gius. Laterza & Figli, Bari - 1961
catalogazione: libreria di fronte al divano
venerdì 7 maggio 2010
the trill, the turn, the mordent
"They have all a similar function, that of embellishing or decorating a note by a rapid repetition of the note and its adjacent notes.
In practicing these ornaments, you should again avoid the heavy chest-voice and the aim must be to articulate the notes clearly without slowing down their fast pace. Remember that they are decorative groups, not essential melody notes.
Performing these ornaments properly has to be developed by working up the speed gradually from a slow starting pace."
Graham Hewitt: How to Sing
Elm Tree Books Ltd., London / 1978
pag. 35
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
In practicing these ornaments, you should again avoid the heavy chest-voice and the aim must be to articulate the notes clearly without slowing down their fast pace. Remember that they are decorative groups, not essential melody notes.
Performing these ornaments properly has to be developed by working up the speed gradually from a slow starting pace."
Graham Hewitt: How to Sing
Elm Tree Books Ltd., London / 1978
pag. 35
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
giovedì 6 maggio 2010
lo yoga non richiede una fede specifica
"Uno dei principali motivi per cui ci si accosta alla pratica dello yoga è il desiderio di cambiare qualcosa di sé: pensare con più chiarezza, sentirsi meglio, riuscire oggi meglio di ieri in tutti gli aspetti della vita. Per questi scopi lo yoga è davvero efficace, e non richiede requisiti particolari per poterne intraprendere il cammino. Non occorre diventare induisti solo perché lo yoga è nato in India. Anzi, nessun indiano ha l'obbligo di praticare lo yoga. Lo yoga non richiede una fede specifica, e se abbiamo una fede, lo yoga non la mette in discussione. Chiunque può iniziare a praticarlo. Il punto in cui iniziamo è assolutamente personale e individuale, ed è il punto preciso in cui ci troviamo in questo momento."
T.K.V. Desikachar: Il cuore dello yoga
traduzione di Giampaolo Fiorentini
Ubaldini editore, Roma - 1997
pag. 109
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
T.K.V. Desikachar: Il cuore dello yoga
traduzione di Giampaolo Fiorentini
Ubaldini editore, Roma - 1997
pag. 109
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
martedì 4 maggio 2010
esecutore d'ordini
"Credo avervi già detto, signori, che mia madre teneva in serbo un fidanzato per questa seconda figlia di Kharlof. Era uno dei nostri più poveri vicini, un maggiore in ritiro, certo Gavrilo Gitkof, uomo già maturo e, come diceva anche lui, non senza orgoglio 'battuto e rotto'.
Appena sapeva leggere e scrivere, e lo spirito non era in lui al di sopra dell'istruzione; nondimeno aveva la segreta speranza di divenir un giorno intendente generale dei beni di mia madre perché sentiva in sé il genio di un esecutore d'ordini.
«Di altre cose non posso vantarmi - diceva - ma per contar i denti ai contadini possiedo questa scienza in tutte le sue maggiori finezze. È nel servizio militare che ho avuto occasione di farne un profondo tirocinio.»"
Ivan S. Turghenev: Un re Lear della steppa
Passigli editori, Firenze - 1987
traduzione di ?
pag. 23
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
Appena sapeva leggere e scrivere, e lo spirito non era in lui al di sopra dell'istruzione; nondimeno aveva la segreta speranza di divenir un giorno intendente generale dei beni di mia madre perché sentiva in sé il genio di un esecutore d'ordini.
«Di altre cose non posso vantarmi - diceva - ma per contar i denti ai contadini possiedo questa scienza in tutte le sue maggiori finezze. È nel servizio militare che ho avuto occasione di farne un profondo tirocinio.»"
Ivan S. Turghenev: Un re Lear della steppa
Passigli editori, Firenze - 1987
traduzione di ?
pag. 23
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
domenica 2 maggio 2010
assenza irrimediabile
“Il lutto sposta le pietre ammucchiate dai bambini e le dispone intorno alla tomba. Il silenzio degli sguardi impietriti getta terra grigia sulla terra nera smossa dalla vanga del becchino. Di ritorno a casa il vuoto ci soffoca. Come se partissimo per un viaggio, chiudiamo le imposte e le porte. La casa è stata sigillata dall’assenza irrimediabile. Non esiste più. Non ci tornerò mai. Né andrò sulla sua tomba. Non è mia madre quella sottoterra. Mia madre è qui, la sento ridere e pregare, insiste perché si apparecchi la tavola, perché mangiamo ciò che lei ha impiegato ore a preparare, è in piedi, felice di vederci tutti riuniti intorno alle nostre pietanze preferite. Aspetta un complimento. Noi trangugiamo tutto con gioia e non le diciamo niente. Allora lei dice: i piatti sono vuoti, è la prova che quello che vi ho preparato vi è piaciuto. Mio fratello maggiore le dice: che Dio ti conceda la salute e ti conservi per noi, eterna, presente e felice del nostro amore. E noi diciamo sorridendo: Amen”.
Tahar Ben Jelloun: Mia madre, la mia bambina
Giulio Einaudi editore, Torino - 2006
traduzione di Margherita Botto
excipit
Tahar Ben Jelloun: Mia madre, la mia bambina
Giulio Einaudi editore, Torino - 2006
traduzione di Margherita Botto
excipit
sabato 1 maggio 2010
il rapporto con le emozioni
"Purtroppo va detto che in generale la sfera emotiva non gode molto credito nella nostra cultura, anche se è sempre avventato contrapporre una presunta, monolitica 'cultura occidentale' a una presunta, monolitica 'cultura orientale', come fanno spesso i sostenitori delle culture 'altre', che per potersi permettere questa semplicistica operazione evitano accuratamente di leggere la storia della nostra cultura nell'unica maniera corretta, e cioè come un lungo e non mai risolto conflitto tra istanze opposte. Limitiamoci a constatare, nella nostra cultura, la difficoltà di un rapporto fiducioso con le emozioni, e la ricorrente tentazione di metterle al bando come 'nemiche dell'ordine costituito'. C'è chi parla di 'rimozione', ma forse la parola più corretta è 'repressione'. È in ogni caso un'operazione tutt'altro che riuscita; e lo sanno bene gli stessi detentori del potere, che proprio sulle emozioni fanno leva, sia per procacciarsi il consenso sia per scoraggiare il dissenso."
Aldo Carotenuto: La colomba di Kant - problemi del transfert e del controtransfert
Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani - Sonzogni, 1986
pagg. 68-69
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
Aldo Carotenuto: La colomba di Kant - problemi del transfert e del controtransfert
Gruppo editoriale Fabbri, Bompiani - Sonzogni, 1986
pagg. 68-69
catalogazione: libreria bianca in soggiorno
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