"C'era un millepiedi e aveva esattamente mille piedi o giù di lì; correva svelto, e la tartaruga l'invidiava.
La tartaruga disse al millepiedi:
- Come sei saggio! Come fai a indovinarle tutte, e come fa a bastarti il comprendonio per sapere quale posizione deve occupare il tuo novecentosettantottesimo piede quando porti avanti il quinto?
Il millepiedi dapprima si rallegrò e insuperbì, ma poi cominciò davvero a chiedersi dove si trovasse ogni suo piede, mise su la centralizzazione, la cancelleria, la burocrazia, e finì che non poté muoverne nemmeno uno.
Allora disse:
- Aveva ragione Viktor Šklovskij quando diceva: la più grande disgrazia del nostro tempo è che regolamentiamo l'arte senza sapere che cosa sia. La più grande disgrazia dell'arte russa è che la trascuriamo come le glumelle del riso. E invece l'arte non è affatto uno dei tanti mezzi di propaganda; anche le vitamine che devono essere contenute nel cibo, oltre agli idrati e ai grassi, non sono né idrati né grassi, ma senza le vitamine non è possibile la vita.
La più grande disgrazia dell'arte russa è che non le si permette di muoversi organicamente come fa il cuore nel petto dell'uomo: viene regolamentata come il movimento dei treni.
- Cittadine e compagni, - disse il millepiedi - guardate me e vedrete dove conduce la volontà di strafare! Compagni di rivoluzione, compagni di guerra, lasciate libertà all'arte, non in nome dell'arte ma perché non si può regolamentare ciò che non si conosce!'"
(da "Il rotolo" di Viktor Šklovskij)
V. Šklovskij, J. Grudzev, L. Lunc, V. Ivanov, K. Fedin, N. Nikitin, V. Kaverin, M. Slonimskij, E. Zamjatin, M. Zoscenko, N. Tichonov: I fratelli di Serapione
De Donato, Bari - 1967
traduzione di Maria Olsufieva
pag. 85
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
necessita di verificare:)
RispondiEliminaPerche non:)
RispondiElimina