La sigaretta
Sì, questo mondo è davvero piatto e quanto all'altro, frottole.
Rassegnato, senza speranza io vado alla mia sorte
E per ammazzare il tempo, in attesa della morte,
Fumo in faccia agli dèi le mie fini sigarette.
Su, lottate, o viventi, poveri scheletri futuri.
In quanto a me, l'azzurro meandro che s'attorciglia verso il cielo
Mi tuffa in un'estasi infinita e m'addormenta
Come ai morenti effluvi di mille bruciaprofumi.
Jules Laforgue: Poesie e prose
Arnoldo Mondadori editore, Milano - 1971
traduzione di Ivos Margoni
pag. 123
catalogazione: una delle librerie in soggiorno
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