"I nemici interni dell'Italia nata dal Risorgimento, di cui pure si vantavano a parole di volere completare l'opera, furono i fascisti. Ai ragazzi italiani fu insegnato nelle scuole, e agli italiani adulti ripetuto fino alla noia, che 'gli stranieri' - tutti 'gli stranieri' - erano loro nemici; che dovevano essere fieri e sentirsi onorati di avere tanti nemici nel vasto mondo. Poi furono tolti dal mazzo e additati come amici e naturali alleati i soli stranieri nei confronti dei quali molti italiani nutrissero un pregiudizio sfavorevole che risaliva agli anni della guerra mondiale - i tedeschi - (nel senso di abitanti della Germania, non di parlanti il tedesco) - che pure, durante gli anni del Risorgimento, avevamo avuti in qualche occasione dalla nostra parte, ma che, dopo l'Anschluss ('annessione') dell'Austria nel 1939, facevano un tutt'uno con i nostri più diretti avversari di allora e del '15-'18. Gli si riconosceva il merito di averci seguiti sulla strada sbagliata e senza uscita, nella quale ci eravamo incamminati noi nel 1922. Se era per questo, ci avrebbero presto sopravanzati."
Girolamo Arnaldi: L'Italia e i suoi invasori
editori Laterza, Bari - 2002
pag. 184
Nessun commento:
Posta un commento
benvenuti nella nostra biblioteca. Benvenuti due volte se venite accompagnati da un libro!