"Al loro primo colloquio lui la ricevette nel salone rivestito di boiserie. «Si rende conto, vero, che sono totalmente cieco? Sono cieco da più di vent'anni.» «Sì. Il dottor James me lo ha detto.» Aveva lavorato per un dottore a Londra.
Armitage le tese la mano ma lei non la prese subito. Non era sua abitudine stringere la mano alla gente; ora, come sempre, quando cedette voltò la testa dall'altra parte. Lui le tenne la mano a lungo e Mrs. Johnson comprese che le stava tastando le ossa. Aveva sentito dire che così fanno i ciechi, e trattenne il respiro, come per impedire che le sue ossa o la sua pelle rivelassero qualcosa di lei. Ma sentì la propria mano asciutta prender vita e la ritrasse. Fu sorpresa che, al contatto, il nervosismo fosse sparito."
Victor Sawdon Pritchett: Amore cieco
Adelphi, Milano - 1998
traduzione di Paolo Dilonardo
pag. 16
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