"...e dopo che costoro ebbero mostrato di non tenere in nessuna considerazione i suoi miseri sforzi di spiegar loro la vista, considerandoli balbettamenti di un essere appena formato che descriveva come portenti le sue sensazioni slegate, egli si rassegnò, un poco mortificato, ad ascoltare le loro istruzioni. Il più anziano dei ciechi gli spiegò la vita, la filosofia, la religione; gli disse che il mondo (cioè la loro valle) era stato dapprima un buco vuoto tra le rocce, e poi erano venute cose senz'anima e senza il dono del tatto, poi i lama e alcune altre creature di scarso intelletto, poi ancora gli uomini, e infine gli angeli, che si udivano cantare e far rumori che battevano dolcemente l'aria, ma che non si riuscivano mai a toccare. Ciò lasciò Nunez molto perplesso, finché non pensò agli uccelli."
Herbert George Wells: Il paese dei ciechi
Editoriale La Repubblica, Roma - 1997
traduzione di Renato Prinzhofer
pagg. 22-23
catalogazione: libreria sotto la finestra
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