"[...] il discorso è questo, che noi non andremo verso il popolo. Perché già siamo popolo e tutto il resto è inesistente. Andremo se mai verso l'uomo. Perché questo è l'ostacolo, la crosta da rompere: la solitudine dell'uomo - di noi e degli altri. La nuova leggenda, il nuovo stile sta tutto qui. E, con questo, la nostra felicità [...]. Proporsi di andare verso il popolo è in sostanza confessare di avere una cattiva coscienza." (Elio Vittorini)
Alberto Asor Rosa: Scrittori e popolo
edizioni Samonà e Savelli, Roma - 1965
pag. 213
catalogazione: libreria di fronte al divano
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